Parigi e dintorni: Saint-Denis e la prima cattedrale gotica
Se Parigi è meravigliosa, anche i suoi dintorni non sono assolutamente da trascurare. Con la linea 13 della metropolitana, scendendo alla stazione Basilique St-Denis, ti troverai in uno dei suoi tanti sobborghi, che conta circa 100mila abitanti e fa parte del Plaine Commune, un ambizioso progetto di rinnovamento edilizio della zona, iniziato intorno al 1970. Non c’è solo la famosa cattedrale da visitare, infatti, tra gli edifici interessanti e ricercati dai turisti, si contano, per esempio, il Musée d’Art et d’Histoire, che si trova all’interno di un convento carmelitano del 1600 e soprattutto il famossimo Stade de France, vero “tempio” per gli appassionati di sport, che può ospitare fino a 80mila persone, riservato per manifestazioni di vario genere e raggiungibile da Parigi con la RER B o D. Davanti al sagrato della Basilica puoi ammirare la spaziosissima Place Victor Hugo, una vera e propria piazza in stile “made Italy”, molto frequentata e viva a tutte le ore, con la presenza nei dintorni di alcuni locali e caffè anche all’aperto. Questa valorizzazione strutturale che regala respiro alla Cattedrale e la rende ancora più elegante nel suo aspetto, è stata progettata proprio da un architetto italiano Franco Zagari, in collaborazione con il francese Jean Louis Fulcrand.
La Cattedrale di St-Denis è l’icona dell’arte gotica per eccellenza e per questo merita da sempre visibilità e splendore, che solo negli ultimi anni, ha nuovamente ottenuto.
L’arte gotica, infatti, pare essere nata proprio qui. Venne inizialmente costruita in onore di San Dionigi, primo vescovo di Parigi, giunto da Roma per convertire i celti, abitanti nella zona. A Parigi venne decapitato (250 d.C) e verso la metà del V secolo (475 d.C) si organizzarono i lavori, per costruire proprio qui una basilica in suo ricordo. Iniziò successivamente un particolare interesse da parte della monarchia francese, che diede vita a quella che divenne la tradizione di farsi seppellire proprio al suo interno.
La Necropoli Reale, allestita nella cattedrale, accoglie infatti le tombe di tutti i re di Francia, da Ugo Capeto (941-996) a Luigi XVIII (1755-1824), ultimo dei sovrani ad essere stato sepolto qui, ad eccezione di Carlo Magno, che invece riposa ad Aquisgrana.
La stessa necropoli, accessibile a pagamento, è un vero capolavoro di arte, arricchita da statue, sculture, mausolei funebri, che ricoprono un periodo storico dal Medioevo al 1800. Ci sono i cani fedeli ai piedi delle tombe dei duchi d’Orleans, il mausoleo di Luigi XII e di Anna di Bretagna, le lapidi in marmo nero di Luigi VII e altri esempi artistici di interessante valore, tutte testimonianze mute della storia di Francia, per un totale di 42 re, 32 regine, 63 tra principi e principesse e 10 nobili del tempo.
E’ indubbio, però, che sia la Cattedrale a catturare l’attenzione di chiunque si trovi a visitarla. Se quella precedente di Reims ci aveva raccontato l’incoronazione dei re di Francia, questa conserva, invece, il loro ricordo eterno. Tra il 1100 e il 1250 circa, l’abate Sauger, nonché compagno di scuola del futuro re Luigi VI, ne divenne ben presto il consigliere. Appassionato di filosofia, oltre che di arte, e seguace, soprattutto, delle diverse riflessioni neoplatoniche, egli arriva alla conclusione che Dio è luce, prendendo spunto proprio dal prologo del Vangelo di Giovanni. Così decise di ricostruire l’edificio in uno stile diverso, che potesse fare della luce uno dei suoi punti di forza, agendo sulla presenza di elementi architettonici come l’arco a sesto acuto, in modo da conferire più altezza alla struttura. Sauger non si fermò davanti a nulla e pretese materiali preziosi, per arricchire quest’opera che divenne la prima vera testimonianza di arte gotica. L’11 giugno 1144 l’abside di St-Denis viene ufficialmente consacrato con una grande cerimonia. In seguito fu l’architetto Pierre de Montreuil a modificare il progetto di Sauger e ad impreziosirlo con tecniche più innovative, ma i lavori sicuramente più interessanti si devono al restauro di Viollet le Duc intorno alla metà dell’800.
La Cattedrale presenta una pianta a croce latina e una volta molto particolare, costruita con ogive incrociate. Ciò che regala un’atmosfera di assoluta suggestione sono le vetrate, alcune delle quali sono le più antiche di tutta la Francia..
La luce, che Sauger desiderava così tanto esprimere, “accende “in modo discreto tutto l’edificio e gli dona una regalità del tutto speciale. Molto particolari e pittoreschi sono i due rosoni dai colori praticamente opposti: quello a nord rappresenta il luogo delle tenebre ed è sintetizzato da colori freddi, mentre quello a sud è un ventaglio di colori accesi.
La facciata esterna, infine, terminata in tempo per l’inaugurazione del 9 giugno 1140, unisce uno stile romanico di vecchia data con alcuni elementi gotici di nuova ideazione, come appunto il rosone e le decorazioni dei portali. In particolare il portone nord presenta nel timpano alcune sculture del XIX sec., raffiguranti il martirio di San Dionigi, quello a sud ricorda, invece, il giorno prima della sua morte, insieme ai compagni, con l’episodio della Comunione, mentre il maestoso portone centrale, si mostra con una meravigliosa ricostruzione del Giudizio Universale. Inserita in un contesto cittadino moderno e fuori dai soliti tour St.Denis è una meta accessibile e interessante, in particolare per tutti gli amanti della storia dell’arte in generale e di quella gotica in particolare, di cui presto ti svelerò altri piccoli e affascinanti dettagli.